Cos’è, come prevenirla e come curarla: lo abbiamo chiesto al Prof. Giovanni Leonetti di UniCamillus
Vi ricordate le cosiddette “farfalle nello stomaco”? No, non è un modo per chiedervi quando vi siete innamorati l’ultima volta, ma piuttosto per ricordare quanto le emozioni e lo stomaco siano strettamente correlati. Ansia, stress, paura, felicità, emozioni forti, passano per il cuore… e per lo stomaco! Uno dei possibili esiti? La gastrite da stress. Cos’è la gastrite? Si tratta di una condizione in cui il rivestimento dello stomaco è infiammato e irritato. Il consumo eccessivo di alcool, caffè, farmaci antidolorifici e infezioni allo stomaco possono favorire questa fastidiosa condizione. Anche lo stress può provocare la gastrite, proprio perché l’ansia crea nel corpo un assetto ormonale tale da aumentare la secrezione dei succhi gastrici, provocando mal di stomaco, gonfiore, acidità e bruciore. In questo caso, dunque, occorre agire su due fronti: uno psicologico, ossia ridurre lo stress, e l’altro fisico, assumendo stili di vita sani e ricorrendo, eventualmente, anche ad appositi farmaci. Ne abbiamo parlato con il Prof. Giovanni Leonetti, docente di Gastroenterologia presso UniCamillus.
In che modo lo stress è correlato ai problemi di stomaco? Ci sono processi ormonali e/o chimicicoinvolti?
«La gastrite nervosa è un’infiammazione della mucosa gastrica causata da stress e ansia. Può essere scatenata da diversi fattori come difficoltà lavorative, cambiamenti nei ritmi di vita, periodi di studio intenso e/o problematiche familiari, affettive e di salute. Quando lo stress e l’ansia diventano molto significativi, assistiamo all’aumento di produzione dei succhi digestivi acidi e alla diminuzione di muco e prostaglandine, che sono fattori protettivi della mucosa gastrica. In genere, si tratta di una condizione non grave ma comunque molto fastidiosa che può pregiudicare in modo profondo la qualità della vita del paziente.»
Qual è la differenza tra mal di stomaco, bruciore di stomaco e gonfiore di stomaco?
«Il mal di stomaco è uno dei sintomi più comuni e frequenti. Si può presentare sotto forma di fitte, crampi, sensazione di pesantezza e cattiva digestione, e può associarsi anche ad altri sintomi. Le cause possono essere molteplici e avere origine nello stomaco, nell’intestino o in un altro organo addominale. Il bruciore di stomaco (in termini medici “pirosi gastrica”) è una sensazione dolorosa nella parte alta dell’addome causato dall’aumentata produzione di acidi. Spesso è associato ad altri disturbi quali eruttazione e rigurgito (risalita di liquido/cibo dallo stomaco all’esofago, talvolta fino in bocca), che può portare bruciore anche nella gola e nella cavità orale. Si tratta di un sintomo riconducibile a molte cause differenti. Il gonfiore di stomaco è una condizione caratterizzata da due sintomi specifici, ossia il gonfiore addominale e il dolore. In condizioni normali, il senso di pienezza e gonfiore nella parte alta dell’addome è un sintomo transitorio, che scompare spontaneamente dopo la digestione. Tuttavia, se il senso di tensione è associato a fitte dolorose e persistenti potrebbe essere collegato ad una patologia funzionale e/od organica a carico dell’apparato gastrointestinale per cui, in tali casi, è opportuno rivolgersi al proprio specialista di riferimento per una corretta diagnosi e terapia.»
La gastrite da stress è correlata alla colite da stress?
«Il sistema gastrointestinale è una parte fondamentale del nostro corpo, responsabile della digestione e dell’assorbimento dei nutrienti. È composto da diversi organi come lo stomaco, l’intestino tenue e il colon, che lavorano in sinergia per garantire il corretto funzionamento del processo digestivo. Tuttavia, quando il corpo è sottoposto a uno stress prolungato o cronico, possono verificarsi alterazioni a carico del sistema nervoso autonomo, che include il sistema nervoso simpatico e il sistema nervoso parasimpatico. In particolare, lo stress cronico porta spesso ad un’ipersensibilità del sistema nervoso simpatico, il ché può causare l’insorgenza di sintomi patologici sia a livello gastrico che intestinale.
Quali sono le conseguenze di una gastrite da stress ignorata?
«Se non curata, la gastrite può determinare l’insorgenza di reflusso gastroesofageo, ulcere gastriche, emorragie gastriche, malassorbimento di ferro e di vitamina B12 e malessere generale.»
Ci sono dei soggetti più a rischio?
«Certo, ci sono persone particolarmente a rischio di soffrire di gastrite nervosa: le persone con un lavoro frenetico o i cui risultati prevedono sempre un periodo di attesa talvolta snervante; le persone che vivono difficoltà sentimentali con il partner; gli individui affetti da una malattia cronica o che stanno per sottoporsi a una delicata operazione chirurgica; gli individui con un parente a loro caro in gravi condizioni di salute; chi è in attesa di ricevere l’esito di un importante esame clinico e scolastico/lavorativo.»
Come prevenirla e/o curarla?
«I miei consigli sono: assumere pasti piccoli e frequenti; masticare correttamente (ciò rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo); gestire il proprio stress, prediligendo attività ginniche rilassanti, come per esempio lo yoga. In casi specifici, su consiglio medico, può essere utile assumere farmaci antiacidi che neutralizzano l’acidità di stomaco, fornendo un rapido sollievo del dolore, e/o antisecretivi gastrici come gli inibitori della pompa protonica (PPI), che riducono la secrezione acida, bloccandone la produzione da parte delle cellule gastriche.»
A proposito di alimentazione, ci sono bevande e alimenti “incriminati”?
«Ovviamente si. Occorre evitare dolci elaborati e grassi, limitare il consumo di carni, pesci grassi o conservati (sotto sale, sott’olio, affumicati, ecc.), formaggi grassi, spezie e condimenti eccessivi, the, caffè, bibite gassate. Inoltre, è meglio anche evitare alimenti freddi (bevande ghiacciate, gelati, granite), specie a stomaco vuoto; Lo stesso vale per gli alimenti fritti, la frutta acidula (limoni, mandarini, arance, cedro, ananas, ribes, melograno) e la frutta secca (troppo ricca di grassi e proteine). Altri alimenti a cui prestare attenzione sono il vino bianco, l’aceto, i pomodori, i peperoni e il succo di pomodoro.»
Ci sono comportamenti apparentemente innocui che invece vanno evitati da chi soffre di gastrite nervosa?
«Un corretto stile di vita e la giusta alimentazione diminuiscono l’irritazione della mucosa gastrica e sono validi comportamenti preventivi. Bisogna ricordarsi di non saltare mai la colazione e di non rimanere per molte ore a digiuno. I pasti vanno consumati lentamente e, subito dopo aver mangiato, meglio non sdraiarsi: in tal modo si favorisce il reflusso gastro-esofageo. Inoltre, anche fumo e alcool non sono amici dello stomaco.»