L’8 settembre è una giornata speciale, soprattutto per il nostro corpo. Perché dal 1996 si celebra la Giornata Mondiale della Fisioterapia, perché nel 2022 è nato l’OFI, ossia l’Ordine dei Fisioterapisti, e perché quest’anno si è tenuto un significativo incontro presso l’Università UniCamillus a Roma, organizzato proprio dall’OFI e dedicato all’importanza di questa branca terapeutica.
Ma andiamo con ordine, e cominciamo dal World Physiotherapy Day: si tratta di un momento in cui, in tutto il mondo, si sottolinea l’importanza della fisioterapia e dei fisioterapisti nella vita delle persone. Quest’anno il tema scelto dalla World Physiotherapy (organizzazione internazionale di fisioterapia) è stato “L’importanza della fisioterapia e dell’attività fisica nell’invecchiamento sano”, con particolare attenzione alla prevenzione della fragilità e delle cadute.
OFI Lazio, in Italia, ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di queste tematiche, con uno slogan evocativo e accattivante: “Invecchiare? Non ci casco”. Per festeggiare la ricorrenza, l’ordine regionale ha organizzato due eventi principali.
Il 7 settembre, Piazza del Popolo a Roma è diventata il cuore dell’informazione e della sensibilizzazione: i fisioterapisti del Lazio hanno distribuito materiali informativi, offerto consigli pratici e illustrato l’importanza della prevenzione delle cadute.
L’8 settembre, invece, l’attenzione si è spostata sugli studenti dei Corsi di Laurea in Fisioterapia del Lazio, con l’evento “OFI Lazio all’Università”. Presso l’Aula Magna dell’Auditorium UniCamillus, si è svolto un incontro ricco di contenuti scientifici e pratici, con la partecipazione di docenti e rappresentanti di vari rinomati atenei romani. L’evento ha permesso ai futuri fisioterapisti di confrontarsi con professionisti esperti e di approfondire tematiche fondamentali per il loro percorso: invecchiamento attivo, prevenzione della fragilità e delle cadute.
L’evento è iniziato con i saluti istituzionali del Rettore UniCamillus, Prof. Gianni Profita, della Preside del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, Prof.ssa Barbara Tavazzi, della Presidente del Corso di Laurea in Fisioterapia, Prof.ssa Susanna Cordone, della Presidente di OFI Lazio, Dott.ssa Annamaria Servadio, e della Consigliera della Sezione territoriale AIFI Lazio, Dott.ssa Ilaria Ruotolo.
«Crediamo molto nel Corso di Laurea in Fisioterapia, uno dei più frequentati dagli studenti del nostro Paese – osserva il Prof. Profita – Chiunque abbia avuto bisogno di un fisioterapista, per sé o per un familiare, sa quanto sia fondamentale questa figura. Il fisioterapista non soltanto cura, ma insegna a prevenire e a gestirsi: è una figura fondamentale per tutti. Siamo felici di ospitare OFI Lazio e tutti gli atenei presenti, dalla nostra Università UniCamillus a La Sapienza, al Campus Bio-Medico, alla Link, Tor Vergata e alla Cattolica».
Una figura importante sì, ma che ci ha messo del tempo per farsi riconoscere in tutto il suo valore. «L’OFI è un ordine giovane, nonostante la fisioterapia esista da 60 anni. Il suo compleanno coincide con la Giornata Mondiale della Fisioterapia, e l’istituzione dell’Ordine dei Fisioterapisti risale al 2022: questo avvenimento ha riconosciuto ufficialmente il ruolo del fisioterapista nella società – ribadisce la Dott.ssa Annamaria Servadio, Presidente di OFI Lazio – Lo slogan della Giornata 2025, “Il movimento che non si ferma”, vuole sensibilizzare sull’accesso alle cure fisioterapiche e sul ruolo fondamentale dei fisioterapisti nella salute e nel benessere motorio di tutti. L’esercizio fisico quotidiano e la prevenzione delle cadute evidenziano come il fisioterapista sia centrale non solo nella cura ma anche nella prevenzione, fin dalla giovane età».
Tra i momenti principali, l’incontro ha visto il contributo dei docenti dei diversi atenei rappresentati. Gli interventi hanno toccato vari aspetti legati all’invecchiamento attivo e alla prevenzione delle cadute: dalla gestione della fragilità e delle patologie croniche tipiche dell’età avanzata, al ruolo dello sport e delle nuove tecnologie come strumenti per mantenere autonomia e benessere.
«Per il nostro Ateneo l’opportunità di ospitare questo evento riveste un significato profondo: gli studenti, sempre al centro delle mission di UniCamillus, beneficiano di un incontro privilegiato in cui interagiscono e si confrontano con professionisti esperti – ha evidenziato la Prof.ssa Cordone – Tale scambio permette ai futuri fisioterapisti di ampliare le loro prospettive e, soprattutto, acquisire la consapevolezza del proprio ruolo nel contesto sociale». Infatti, un’attenzione particolare è stata rivolta proprio agli studenti, protagonisti della giornata e futuri professionisti del settore, che hanno avuto l’occasione di confrontarsi in una tavola rotonda a loro dedicata.
«Le principali sfide che attendono i giovani fisioterapisti del Lazio riguardano la capacità di rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia rapidamente, caratterizzata da una condizione di fragilità che include spesso la multimorbidità, cioè la coesistenza di due o più patologie croniche. Questa condizione, frequente anche nell’anziano apparentemente sano, richiede un approccio da parte di professionisti sanitari adeguatamente formati – ha spiegato la Dott.ssa Ruotolo – Per questo AIFI, come associazione tecnico-scientifica, ha il compito non solo di supportare i giovani con percorsi di aggiornamento e formazione, ma anche di fare divulgazione scientifica e promuovere eventi a carattere formativo che mettano al centro la complessità della persona anziana».Il dialogo tra formazione accademica, ordine professionale e associazioni scientifiche è stato sottolineato come un passaggio fondamentale per preparare i futuri fisioterapisti ad affrontare le sfide della professione, con consapevolezza del loro ruolo sociale e delle responsabilità che li attendono. «Il tema di quest’anno, legato all’invecchiamento sano, è un argomento attualissimo in considerazione del fatto che l’età media della popolazione è in costante crescita, e ciò si manifesta con un incremento dell’invecchiamento e delle patologie correlate all’età – conclude la Prof.ssa Tavazzi – Di conseguenza, si avrà sempre più bisogno di fisioterapisti, professionisti sanitari adeguati e competenti a cui sarà affidata la salute di pazienti fragili, che potrebbero presentare anche più patologie croniche. Il ruolo dei fisioterapisti diviene sempre più importante in modo da prevenire il declino fisico, di consentire il mantenimento e miglioramento dell’autonomia funzionale e di rafforzare le capacità motorie, cognitive e sociali».
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